Zanna Bianca
Compagnia INTI
liberamente ispirato ai romanzi e alla vita avventurosa di Jack London
di Francesco Niccolini
regia Francesco Niccolini e Luigi D’Elia
con Luigi D’Elia
scene costruite da Luigi D’Elia
luci Paolo Mongelli
una produzione INTI
con il sostegno della Residenza artistica di Novoli
Nel grande Nord, al centro di un silenzio bianco e sconfinato, una lupa con chiazze di pelo color rosso cannella sul capo e una lunga striscia bianca sul petto, ha trovato la tana migliore dove far nascere i suoi cuccioli. Tra questi un batuffolo di pelo che presto diventerà il lupo più famoso di tutti i tempi: Zanna Bianca.
Luigi D’Elia e Francesco Niccolini tornano nel luogo che amano di più, la grande foresta.
Ma se cinque anni fa l’avevano raccontata con gli occhi di un bambino meravigliato e di un nonno esperto e silenzioso, questa volta rinunciano agli esseri umani e alle loro parole, per incontrare chi della foresta fa parte come le sue ombre, il muschio, l’ossigeno: i lupi.
Questo è uno spettacolo che ha gli occhi di un lupo, da quando cucciolo per la prima volta scopre il mondo fuori dalla tana a quando fa esperienza della vita, della morte, della notte, dell’uomo, fino all’incontro più strano e misterioso: un ululato sconosciuto, nella notte. E da lì non si torna più indietro.
Un racconto che morde, a volte corre veloce sulla neve, altre volte si raccoglie intorno al fuoco. Un omaggio selvaggio e passionale che arriva dopo dieci anni di racconto della natura, a Jack London, ai lupi, al Grande Nord e all’antica e ancestrale infanzia del mondo.
Teatro di narrazione
dai 7 anni
durata: 60 minuti
Ci sembrava logico e conseguente che, prima o poi, sotto le benefiche grinfie narrative del duo Niccolini- D’Elia dovessero cadere “Zanna bianca” e “Il richiamo della Foresta” di Jack London, e così è stato. Abbiamo infatti visto a Bari “Zanna Bianca” della natura selvaggia, una bellissima narrazione che collega insieme i due capolavori dello scrittore americano. Era infatti logico e conseguente che i temi tanto cari a Francesco Niccolini e Luigi D’Elia : la natura con le sue meraviglie e i suoi contraddittori rituali, la voglia di libertà, insita in tutte le creature del mondo che ci ospita, si dovessero esplicitare nelle avventure del famoso lupo. Ed infatti, attraverso la narrazione di D’Elia , come sempre intrisa di amore e di pietà per le cose animate e inanimate del mondo, assistiamo alla vita avventurosa e selvaggia di Zanna Bianca. Lupo tra i lupi, le cui sagome da lui costruite circondano, il narratore rende visibili e piene di pathos le parole sapientemente scelte da Niccolini, immerse nelle atmosfere create dalle musiche di Ezio Bosso, che ne amplificano le emozioni.
Ecco che del lupo vediamo compiere i primi passi nel mondo con le prime lotte e le prime ferite. Ecco, diventato lupo, figlio di una lupa e di un cane, l’incontro con l’indiano Castoro Grigio che lo porta ad attraversare il Nord ghiacciato per cacciare alci e orsi, e poi ecco il feroce Smith il Bello che lo fa combattere nell’arena come un gladiatore. Ecco poi Jack, il cercatore d’oro da cui verrà salvato e che salverà. Tra epiche gare di forza e combattimenti all’ultimo sangue con alci, si consuma la grande epopea di questo personaggio leggendario, di questo lupo che alla fine sceglierà la sua vera natura di creatura, libera, non assoggettata ad alcun vincolo. E’ in questo modo che gli spettatori, tutti, alla fine si immaginano, anzi vedono Zanna Bianca “correre, sempre in testa al branco, sotto la luna o con la luce blu dell’aurora boreale, gigantesco e bellissimo in mezzo agli altri lupi, mentre dalla sua grande gola spalancata si leva il canto dell’infanzia del mondo, che è il canto degli animali liberi di tutta la Terra”
Degno immaginifico finale di uno spettacolo che dopo” La grande foresta” ci regala la prova più matura ed intensa di un narratore di razza.
Mario Bianchi, Eolo Ragazzi